martedì 16 dicembre 2008

Marocco del sud

Nel maggio 2007 ebbi l’occasione di visitare i territori dell’ex Sahara spagnolo, quelli che per intenderci costituivano una colonia della Spagna fino al 1976 (a proposito, il film Guerre stellari è del 1975, nella luna c’erano andati già 7 anni prima, ma nel 1976 la Spagna ancora aveva una colonia. Gusto retrò? no, piuttosto l’interesse rappresentato da inestimabili giacimenti di fosfati, il cui sfruttamento avrebbe fornito al nuovo stato indipendente del Sahara la valuta necessaria per decollare. Quando la Spagna concesse l’indipendenza al paese, il Marocco e la Mauritania si spartirono e si annessero la ex colonia. Le popolazioni autoctone, i ‘Sarahui’ al posto dell’indipendenza dagli spagnoli si videro arrivare in casa marocchini e mauritani. Come spesso succede nelle politiche fantasiose, cambiano i suonatori ma la musica rimane la stessa. I Sarahui in parte rimasero sul territorio, altri crearono basi di guerriglia oltre il confine algerino intorno alla città di Tindouf, altri ancora si misero a tentare la
traversata del tratto di mare che li separava dalle Canarie. Da allora le isole spagnole sono diventate altrettante Lampeduse nell’Atlantico. Lo scenario è simile, solo che da noi gli scafisti libici sono ben organizzati, mentre dalle coste saharui partono imbarcazioni malconce. L’isola più vicina è Lanzarote, ma molte ‘pateras’ arrivano anche a Tenerife. Tenerife! L’isola magica degli
aborigeni Guanches, dove il naturalista Humboldt che vi fece sosta nel suo viaggio verso il Sudamerica rimase ammaliato dalla bellezza della vallata a nord, per intenderci quella che si stende giù fino alla costa dopo avere superato il picco del Teide. Humboldt disse di non aver mai visto nulla di più bello. Ora Tenerife è un ghetto turistico, Los Cristianos a sud una colata di cemento Portland senza interruzione, i tinerfegni sono stufi di questo tipo di sviluppo e non amano lo straniero. Nel corso del mio viaggio in terra ex-Sarahui visitai Tarfaya, cittadina costiera nel punto più occidentale
del territorio e a poche miglia marine da Fuerteventura. E’ da questa località che partivano e partono molte delle imbarcazioni d’emigranti. A questo punto mi viene da pensare: il Sarahui che riesce ad approdare alle Canarie, in quanto ex suddito di sua maestà di Spagna, non avrebbe diritto di diventare automaticamente cittadino spagnolo? invece le procedure di accoglienza sono tutte in salsa Lampedusa. I profughi che sbarcano vengono rifocillati, sottoposti a cure mediche e poi o rispediti al mittente o lasciati sul territorio spagnolo come esuli o clandestini tollerati. Di cittadinanza non se ne parla. Visitai anche Dakhla, la vecchia Villa Cisneros, insediamento nell’estremo sud a un passo dal confine mauritano. Per arrivarci si percorre una pista asfaltata, che s’infila tra un deserto giallo ocra da una parte e l’oceano atlantico dall’altra. La costa è a falesia color ocra-giallo smunto ed è a picco sul mare. A tratti si aprono distese di spiagge sabbiose che non vogliono finire mai.L’oceano è sempre grigio e le onde sono furiose, il vento che soffia in permanenza forma frangenti che sembrano una carica di cavalleria. Ci sono tratti lunghissimi di nulla fatto di deserto e oceano, poi
all'improvviso ai bordi della strada si materializzano costruzioni in cemento con un piccolo patio, un recinto di capre, dei cammelli che ruminano chissà cosa. Sono le 'gargotes' che vendono pesce fritto appena pescato e carne di capra alla griglia. Dopo il pasto si riparte, di ritorno sul nastro di asfalto si ha l'impressione di essere catapultati in avanti come costretti dal nulla di oceano e deserto che stringe ai fianchi. Ecco infine Dakhla, l'ultima oasi prima della Mauritania!!!

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